Raccontare la realtà su quella sottile linea che va tra l’illegale e l’umano: il Parco Saraceno

parco saraceno

Il parco Saraceno fu realizzato sul finire degli anni ’70 dai costruttori Coppola di fronte la darsena San Bartolomeo, a Pinetamare, Castelvolturno (Ce). Composto da trenta palazzine di tre piani ognuna, ospitò per circa quindici anni le famiglie di militari americani che lavoravano alla base NATO di Agnano. Col trasferimento dei marines presso la nuova base di Gricignano, le abitazioni furono occupate abusivamente da famiglie provenienti dalle province di Napoli e Caserta.

Oggi il parco Saraceno è abitato da circa sessanta famiglie, di cui almeno cinquanta abusive. Sono in prevalenza italiani, con piccoli gruppi di immigrati africani. In questo posto i lavori legali non sono presi neanche in considerazione dai giovani. Qui gli abusivi non pagano alcun canone di fitto, non corrispondono nessuna imposta al Comune di Castelvolturno e, addirittura, si allacciano sulla rete pubblica dell’energia elettrica per avere la luce nelle abitazioni. Le forze dell’ordine conoscono bene la situazione e periodicamente eseguono blitz per reprimere il fenomeno: vengono tagliati gli allacci illegali e arrestati coloro che li eseguono. I costruttori Coppola hanno già inviato a tutti le ingiunzioni di sfratto e in alcuni casi ci sono state anche le sentenze del tribunale, ovviamente non ancora eseguite.

Nel frattempo, parti di cornicioni in cemento armato si staccano danneggiando le automobili in sosta e spesso sfiorando anche i passanti. A breve in quest’area dovranno iniziare i lavori per la realizzazione per il nuovo porto turistico. Nei progetti della società che deve realizzare l’opera, il parco dovrebbe essere interamente demolito e al suo posto dovrebbe sorgere una piazza e un mercato del pesce.

La presenza degli abusivi, però, potrebbe rallentare i suddetti lavori che rappresentano per la gente del litorale domizio un’opportunità per il rilancio socio-economico dell’intero territorio. Ma sia i dirigenti della società Mirabella che deve realizzare i lavori, sia l’amministrazione comunale appaiono tranquilli e sono convinti che a breve il problema degli abusivi sarà risolto. Secondo il Sindaco di Castelvolturno, Antonio Scalzone, lo sgombero spetta alle forze dell’ordine. Ad ogni modo non ci sarebbe neanche una soluzione per la ricollocazione per queste persone, visto che il Comune, sempre a detta del Sindaco, non ha nè le risorse economiche e nè alloggi di edilizia popolare da offrire, quindi dovrebbero sostanzialmente andare via.

Ma dove saranno sistemate le famiglie abusive una volta demolito il parco? Questo è un esempio emblematico di come lo Stato prima e la pianificazione poi si dimostra impotente a queste situazioni…

In questa cornice, il regista Romano Montesarchio realizza “Ritratti abusivi”, prodotto da Figli del Bronx con Rai Cinema e presentato in concorso per Prospettiva Doc al Festival Internazionale del Film di Roma.

Racconta il regista:

 “… stanno sempre a casa, non sentono la necessità del lavoro, non pagano l’affitto, la luce, il gas, l’acqua…hanno bisogno di poco, vivono senza computer e i loro cellulari sono vecchi. Una comunità che vive autonomamente, che non riceve né dà allo Stato, non vota, e resta rinchiusa nella propria realtà. Li ha abbandonati anche la camorra”.

Sulla nascita di questo documentario poi afferma:

“All’inizio doveva essere un racconto fotografico, da qui il titolo ‘Ritratti’. Poi i personaggi con le loro dinamiche mi hanno convinto a realizzare un film…Così per un anno ho frequentato Parco Saraceno conquistando la fiducia delle persone”.

Montesarchio ha cercato di non proporre un film denuncia:

“Il mio interesse era il racconto di un’umanità, non dell’ennesimo scandalo italiano. Un’umanità che colpisce per una certa felicità; trovo molta più depressione ai Parioli”.

Ripropongo “Ritratti abusivi” di Romano Montesarchio (Documentario, durata 70 min. – Italia 2013) da “Speciale Tg1″, andato in onda Domenica 27 luglio torna su Rai1 alle 23:40.